formigine oggi quotidiano on line di informazione.
ULTIMA EDIZIONE DEL TG
 

Ceramica italiana: investimenti in calo del 19,4% nel settore delle piastrelle nel 2024

Ceramica italiana: investimenti in calo del 19,4% nel settore delle piastrelle nel 2024

martedì 10 giugno 2025

I costi dell’energia al momento appaiono essere l'ostacolo più grande per l’industria ceramica italiana. Questo quanto emerge dalla presentazione, tenutasi in mattinata nella sede di Confindustria Ceramica, delle indagini statistiche per l’anno 2024 relative alle imprese attive nella produzione di piastrelle e lastre, ceramica sanitaria, porcellana e stoviglieria, materiali refrattari, ceramica tecnica e laterizi. Il settore complessivamente in Italia conta 248 aziende, oltre 26 mila addetti diretti e fattura oltre 7,5 miliardi di euro. 
Per quanto riguarda le piastrelle di ceramica, nel 2024 è stato registrato un leggero calo nella produzione (369,8 milioni di metri quadrati; -1,1%) ed una crescita delle vendite complessive (378,3 milioni di metri quadrati; +2,5%). Il fatturato totale delle aziende italiane di piastrelle, che sfiora i 6,1 miliardi di euro, risulta in calo dell’1,8%. Molto più evidente la contrazione negli investimenti, per i quali si rileva un -19,4%. “Grazie agli ingenti investimenti fatti nel corso del tempo – ha dichiarato Augusto Ciarrocchi, presidente di Confindustria Ceramica -, l’industria ceramica italiana ha raggiunto i più bassi livelli di emissione al mondo e non è prevedibile oggi un ulteriore salto tecnologico. Il livello delle quotazioni ETS (il sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra, ndr) ed il suo meccanismo applicativo rendono le quote pagate una pesante ‘tassa sulla produzione’ che, passando dai 10 euro del 2018 ai 75 attuali, vale 120 milioni di euro all’anno di extra costi. Valori che drenano risorse preziose agli investimenti in efficienza ed innovazione delle imprese. Per fronteggiare questa situazione chiediamo di essere ricompresi tra i settori ammessi alla compensazione dei costi indiretti e di sospendere la riduzione delle quote gratuite prevista dal 2026, in attesa di poter disporre di una reale alternativa tecnologica”.
I costi energetici elevati diventano un ostacolo anche nel confronto con altri paesi produttori. E lo stesso presidente di Confindustria Ceramica non esclude che una risposta a questo problema possa essere la delocalizzazione: “Se continuasse così probabilmente molti dei nostri penseranno di andare a produrre da un’altra parte. Le dimensioni di molte aziende, soprattutto del settore delle piastrelle, sono tali che possono consentire di fare scelte di questo tipo. Le aziende più piccole faranno un po’ fatica, ma le medio-grandi avranno tutte le possibilità di andare fuori a produrre”.
Per quanto riguarda le infrastrutture, da lunedì e fino al 16 agosto il ponte Veggia sarà chiuso al transito per lavori di manutenzione. “Le nostre aziende – ha aggiunto Ciarrocchi -, su base volontaria, hanno dato la propria disponibilità ad allungare l’accesso ai magazzini per la consegna delle materie prime, in modo da ridurre la pressione sul traffico nelle ore di punta. È stata anche divulgata una informativa alla clientela ed ai trasportatori italiani ed esteri. Auspico che passata l’emergenza si possa procedere speditamente alla realizzazione del terzo ponte sul Secchia nella fascia pedemontana, all’avvio dei cantieri della Bretella autostradale Campogalliano – Sassuolo e delle strade e raccordi connessi, a partire dal raddoppio della Pedemontana nel Comune di Sassuolo, vero collo di bottiglia lungo l’asse est – ovest”.