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Rete gas, il Movimento 5 Stelle si interroga sulla possibile privatizzazione

Rete gas, il Movimento 5 Stelle si interroga sulla possibile privatizzazione

giovedì 17 giugno 2021

Rete gas del Comune di Formigine al centro di una nota del Movimento 5 Stelle. I pentastellati formiginesi scrivono: “Con estrema non-chalance e senza far troppo rumore mediatico la maggioranza PD ed il sindaco Costi - nella seduta consiliare del 17 dicembre 2020 - hanno approvato una delibera in cui è prevista la vendita dell’intera rete gas di Formigine, sia quella già di proprietà della Formigine Patrimonio che quella di Hera S.p.A.”, delibera alla quale si era opposto il Movimento 5 Stelle. “La delibera comunale – si legge nella nota dei pentastellati - ha avuto come oggetto specifico anche la scelta del criterio di valutazione dell’importo da stabilire come prezzo minimo di vendita ed ovviamente un Sindaco commercialista (sia detto senza polemica, né ironia) non poteva che optare per un importo più elevato (denominato VIR - valore industriale residuo) pari ad oltre 10 milioni di euro - esattamente 10.052.567,19 - come è stato stimato dallo studio Fracasso (incaricato della stima), rispetto al diverso indice denominato Regulatory Asset Based (RAB) pari ad oltre 5 milioni”. I grillini sostengono che con un’eventuale privatizzazione della rete il cittadino “verrà lasciato da solo (salve le leggi di tutela dell’utente consumatore) di fronte al potente gestore-proprietario”. “Nemmeno si è chiarito se sarà una gara/vendita solo della rete di Formigine o una vendita contestuale con le reti del Distretto ceramico o dell’Area Sud della Provincia, atteso che non tutti i Comuni hanno ancora deciso di intraprendere questa strada”. “Ci è stata prospettata la convenienza anche economico-patrimoniale atteso il costante calo nei prossimi anni dell’attuale canone che il Comune percepisce da Hera (circa 330.000 euro annui), ma – continuano dal Movimento 5 Stelle - sinceramente non si capisce perché tale rendimento dovrebbe calare, atteso l’enorme margine di ricavo che i gestori intascano per il gas e vista la grande diffusione della rete sul nostro territorio”. In sede di consuntivo – spiegano i pentastellati – si è tornati sul tema: “ma il sindaco ha risposto che dobbiamo stare tranquilli perché il valore di stima è quello VIR e non RAB….quasi come a dire che si è fatto in modo di stimare un prezzo di vendita alto per evitare che qualcuno acquisti la rete. Ma allora delle due l’una: o la Costi vuol vendere la rete (ed incassare cifre enormi per il Comune) oppure non la vuol vendere, ed allora perché predisporre la delibera di dicembre per la vendita?”.